Un giorno mi sono accorta che erano anni che non prendevo un aereo! Avevo passato tre anni a fare un viaggio dentro me stessa, per scoprire chi ero, cosa era rimasto di me e da dove partire. Poi d’improvviso un forte desiderio di riprendere a viaggiare “fuori” di me.
Ma non è facile farlo veramente da sola, o almeno, non ero pronta.
E allora ecco una nuova sfida: partire con un gruppo di sconosciuti! Del resto non ho mai avuto difficoltà ad adattarmi e a fare amicizia. Non volevo una meta troppo lontana, quindi sarebbe stata europea, ma comunque avventurosa.
Trovata!
Con WeRoad un giro dell’Irlanda a 360°, in dieci giorni, in macchina… con persone sconosciute! Con lo zaino. Tutte novità per la coraggiosa Penelope.
Accetto la sfida. E che Irlanda sia!
Partenza 9 agosto 2019.

Un paio di mesi prima una chat su whattapp doveva farci “conoscere”. Quando è comparso il gruppo una forte emozione e curiosità mi ha colto. Eccoli li, i 13 sconosciuti che mi avrebbero accompagnata in questa avventura. Ci siamo studiati a distanza, ma i mille messaggi facevano già intendere che era nata un’intesa e il patto di vivere fino in fondo questa esperienza con serenità era stato silenziosamente siglato.
Nei mesi successivi un pò d’ansia mi era salita… la sola idea di dover fare uno zaino e doverlo gestire per tanti giorni mi preoccupava non poco. Loro invece sembravano simpatici.
Arrivato il momento della partenza mi sentivo impreparata. Lo zaino… ovviamente l’ho comprato la mattina prima della partenza.

Il gruppo era composto in prevalenza da “gente del nord”, 6 donne e 8 uomini.
I messaggi e le info che mi arrivavano mi hanno convinta ad uscire di casa molto prima rispetto a quanto avevo preventivato io, coi miei tempi romani, ma meglio così, almeno potevo risolvere eventuali imprevisti. Il ritmo del viaggio sarebbe stato il “nostro” e non più solo il mio.
Arrivata all’aeroporto ho avuto un nodo in gola, tanti ricordi mi hanno assalita: quanto amo viaggiare, eppure…. ho messo da parte tutto questo per paura. L’ho sciolto facendo scorrere le lacrime.
Ed eccomi: una bellissima donna, con due zaini in spalla, e un grande desiderio di libertà. Forte eppure fragile. Con il cuore stropicciato e le spalle forti.
Controlli passati, due ore davanti a me. Ho comprato un libro che sapevo che sarebbe stato il giusto compagno: “Scintille. Storie e incontri che decidono il nostro destino“, di Federico Pace. Mi dirigevo verso un nuovo paese, un gruppo di sconosciuti, una terra bellissima. Dietro di me un batticuore, i miei due pelosi, la mia vita. Un respiro ed ecco tornato il mio sorriso.
Faccia da schiaffi se ne stava andando a Dublino!!!!!
Salita in aereo mi sono sentita a mio agio, emozionata. Tutto è trascorso bene. Alle 17 incontro nella hall del primo albergo. Ed eccoli li: i miei 13 compagni di viaggio. Lo sentivo, erano simili a me. Un feeling scoppiato al primo sguardo. Saremo stati insieme 10 giorni. Ed era già bellissimo.
Agosto 2019, in giro in macchina per l’Irlanda con degli ex sconosciuti. Serate passate a ballare, bere Guinness e wiskhy e scoprire che questo senso di libertà mi piace. Capelli arruffati per colpa della pioggia. e un sorriso splendente per colpa della serenità.
Emozionarsi per le avventure di persone incontrate solo tre giorni prima. Trovare a terra 50€, regalo di un Leprechaun, lo gnomo della pentola d’oro!!!, ridere fino ad avere il mal di pancia, camminare, ballare fino allo sfinimento. Paesaggi mozzafiato. Il verde di questa terra mi metteva un grande senso di pace. Ho baciato una pietra, la pietra dell’eloquenza, nel Castello di Blarney, proprio io che sono stata un fiume di parole dal primo istante! Scogliere a strapiombo nell’Oceano. Meraviglie che si sono modellate nel tempo. Le guardavo e pensavo ancora una volta che ci vuole pazienza. Come quando sei in mezzo al mare in barca a cercare le balene che appaiono d’improvviso, ma poi in realtà sono i delfini che ti emozionano di più. Bisogna solo stare con gli occhi aperti. Fidarsi. Lasciarsi trasportare da una cavalla, Blacknay, fino all’Oceano.

13 belle anime mi hanno circondato. Ognuno con la sua storia e il suo percorso di vita. Da quando aprivo gli occhi la mattina a quando li chiudevo mi attraversavano con parole, sguardi, sorrisi di complicità. Un’interazione reale che a volte mi trovava impreparata. Avrei voluto prendere gli appunti per ricordare tutto quello che mi hanno raccontato. Stimoli e idee che a volte mi hanno fatto sentire piccola. Io che sono rimasta indietro di tanti viaggi, film, libri… ma poi mi ricordavo di quanta vita ho percorso fino a qui, con determinazione e coraggio. Ho percorso altre strade con il mio ritmo e sono stati percorsi di cui andare fiera.
In quei giorni eravamo semplicemente in una dimensione altra, diversa dal solito. Eppure reale. Una parentesi, una vita parallela, ma che come al mio solito costringerò a intersecare la mia vita perché già so che quei nuovi conosciuti e quei posti magici li ho portati via con me.
E porto con me la consapevolezza di essere forte. Fragile, ma comunque forte. So essere accogliente, contagiosa nel mettere l’allegria. So fidarmi e so lasciarmi guidare. Devo crescere, migliorare, ma se mi impegnerò ce la potrò fare ad essere la donna che vorrei essere.

Un’avventura che ha tirato fuori la mia parte bella, troppe volte accantonata. La mia “leggerezza”, che è anche ballare in un locale irlandese senza sosta. Dimenticare orari o etichette. Pazienza se non avevo i tacchi, se i miei capelli erano più gipsy che mai. Non mi sono mai sentita così libera di essere me stessa, la più sexy di tutte perché indossavo il mio sorriso migliore.
Torno con un forte desiderio di studiare, migliorare. Basta restare in superficie. Ho voglia di immergermi nel mondo. Un incredibile, veloce, corso di recupero.
Grazie alla mia compagnia, Claudia, Daniele, Federico Prof, Federico Cummenda, Giuly, Laura, Letizia, Luigi, Marcellino, Marco, Marta, Paolo, Paolo Porsche, per essersi fatta conoscere e avermi aiutata a conoscermi. Ora questi sconosciuti sono un po’ più vicini al mio cuore.
A poche ore dalla partenza, stesa sull’erba in un giardino segreto ho sentito una forte voglia di tornare a casa: non avevo paura. Non più. Tutto questo non lo perderò, fa parte di me.
E ho un nuovo insegnamento:
PRIMA DI PIANIFICARE IL FUTURO, DIVORA IL PRESENTE