La mia vita mi fa perdere il sonno sempre

Prima luna piena del 2022. L’ammiro, le confido le mie paure, i miei sospiri.

Questa distanza infinita tra di noi mi uccide. Lontani un metro… e anche di più. Questa solitudine un po’ scelta, ma più che altro forzata, mi consente di ascoltarmi, conoscermi e darmi un tempo per reagire con coscienza.

La mia visual board del nuovo anno, in cui ho messo immagini per gli obiettivi del 2022, non differisce troppo da quella dell’anno precedente, è solo più dettagliata. Perchè sto imparando che è importante definire degli obbiettivi. I valori che mi guidano sono gli stessi, cambia la consapevolezza di quello che ho scoperto di me stessa.

Sono completamente proiettata al futuro, ho ancora fiducia e speranza, ma ho i piedi ben saldi nel presente.

Non mi era mai successo, di ascoltarmi così in profondità, di prendere decisioni in base a come sto e a quello che desidero veramente IO. Per la prima volta pratico l’assertività senza sentirmi in colpa.

In questo momento di grande consapevolezza sento che le scelte prese nell’ultimo anno hanno un peso specifico non indifferente. Mettono a dura prova me e chi mi vuole bene.

Mettono a dura prova la mia famiglia, che mi ha vista catapultata in questa pigra realtà di provincia con tutti i miei sogni e desideri di ragazza (mhmhmh forse è ora di dire donna…) di Mondo. Il Mondo in parte l’ho visto, vissuto, ma soprattutto lo sogno ad occhi aperti. La mia presenza li scuote e rivoluziona anche la loro vita.

Mettono a dura prova il mio lavoro. Che sta prendendo forma con me, che mi permetto di modellarlo a mia immagine e somiglianza, e chissà cosa ne uscirà fuori, spero un percorso coerente.

Mettono a dura prova i miei amici e amiche… le persone a cui voglio bene ma che in una certa misura devono superare anche la distanza fisica che ora c’è tra di noi. Sembra banale, ma esserci e scegliersi implica reciprocità, desiderio, un impegno e una consapevolezza che “ne deve valere la pena”. E questo mi fa paura: io, ne valgo la pena?

Mettono a dura prova i miei sogni di felicità. Perché prima, da Roma, avevo l’illusione che tutto era possibile e a portata di mano. In realtà c’ero io in sella allo scooter che correvo dietro a persone, eventi, teatri… avevo la pretesa che il mio agire potesse indirizzare la vita e le persone dove volevo io. 2020. L’illusione è svanita. Ha lasciato il posto alla consapevolezza che niente dipende da noi, ci possiamo provare, vivere, fare del nostro meglio. Poi… anche gli altri devono metterci del loro.

Ora sono qui. Dove il tempo apparentemente scorre lento. A cercare ogni giorno di dare un senso alle mie azioni. Sono qui, con mille vuoti che non ho voglia di riempire con niente.

Sto.

Nel tempo e nel luogo che forse, in realtà, hanno scelto me. Ma con la mia capacità di adattamento, che ho costruito come una seconda pelle per sopravvivere all’incertezza. Proseguo con la mia andatura da flanier, che si guarda intorno con curiosità. Chissà dove mi porterà il prossimo passo? Che ci sarà dietro l’angolo?

Perché una cosa ormai mi è chiara: non possiamo fare progetti ben definiti sul futuro. Dobbiamo smetterla di restare attaccati ai sogni e alle persone, è ora di lasciar fluire il proprio ritmo.

Perché in questo blue monday 2022 mi sono messa a scrivere? cosa mi spinge a farlo? (Vorrei farlo con più costanza, ma figuriamoci.) Scrivo perché ho avviato una mia personale rivoluzione. Credo nella condivisione. E credo che il mio percorso, per quanto disordinato, posso aiutare chi è a un passo dietro di me. Non sono un esempio, ma almeno… vedendo me… potete capire se ne vale la pena buttarsi, liberarsi, proseguire, anche se spesso ci si trova sole. Per ora mi sento di dire che si, ne vale la pena. Per quanto riguarda il farlo da sola, non è un scelta, io sono felice se qualcuno vuole uscire con me.

“Ho capito di essere una persona abbandonabile.
Non nel senso che non posso evitare l’abbandono, che mi è ovvio fin da bambina. Ma che lo considero una possibilità imminente e talvolta auspicabile.
Un tempo pensavo di essere una che abbandona facilmente.

Ora so che, anche se con dolore, sono abbandonabile. Voglio dire che quando sento che non ci sono le condizioni
per incontrarsi davvero, per intendersi senza
troppa fatica, «abbandonami» è un invito liberante.
Non è obbligatorio tenermi, frequentarmi è facoltativo.
E questo dà molta leggerezza e grazia all’incontro.
Come fanno le libellule e forse i volatili in genere. Può far molto male all’inizio, può atterrare ma poi piano piano si sente che sopra la testa e tutt’intorno si allarga
un grande spazio libero. C’è piú sfondo e un sentore appena accennato di nuove possibilità. L’odore è l’esatto opposto dell’odore di bruciato. Un profumo
fresco di bucato appena steso, di pavimento appena spazzato e poi lavato. Con cura. Con le finestre aperte.”


Chandra Candiani da ‘Questo immenso non sapere’. (Einaudi 2021)

2022, GIURO

poesia di Mariangela Gualtieri, ricamata da me

Inizia il 2022.

Parti da te.

Giura che sarai sempre fedele a te stess* , in ascolto della tua parte interiore.

Riparti da questo.

Senza programmi o progetti stabiliti.

Osserva il mondo con occhi nuovi, pront* a meravigliarti.

Parola del 2022: IMPEGNO

impegno/im·pé·gno/sostantivo maschile

1.Obbligo assunto nei riguardi di altri, ma anche verso se stessi, a proposito del proprio atteggiamento o comportamento, oppure di una corresponsione o prestazione.

2.Impiego incondizionato di tutta la propria buona volontà e delle proprie forze nello svolgimento di un compito individuale o collettivo.

“lavorare”

Buon inizio a tutt*!

#penelopeescesola